Non c’è muro che tenga

La nuova opera di Rebor invade  Corso Bolzano:

Attraverso il simulacro di un muro a mattoni,  Rebor coglie l’espediente per dialogare con esso, affiggendovi  il manifesto “Società del sospetto”.

L’ultima opera sfrutta infatti una copertura già esistente a stampa muro mattoni su pvc  in Corso Bolzano a Torino.
 
Cogliendo l’opportunità, attraverso il simulacro di un muro in  mattoni,  Rebor  dialoga con esso sovrapponendovi  il  manifesto “Società del sospetto”.
 
Con il  titolo “Società del sospetto”  descrive questa contemporaneità caratterizzata dalla paura, dalla tensione e dalla mancanza di autenticità.
L’incomunicabilità, la non conoscenza dell’altro, l’ignoranza , la non empatia,  creano diffidenza, sospetto, paura, odio che non può che degenerare. 

 

 


“società del sospetto” (600×300)
foto di

Jiangsiquan Qin
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